Legale rappresentante di un'azienda: chi è, differenze con titolare e socio amministratore
Una delle figure chiave nel contesto aziendale è quella del legale rappresentante. Tale espressione definisce colui o colei che ha il potere di compiere atti a nome dell'impresa nei confronti di realtà esterne, esprimendo la volontà e gli interessi di tutti i componenti. Si tratta di una persona fisica alla quale è data facoltà di firmare documenti, fare da tramite tra la società rappresentata e terzi.
La rappresentanza è conferita su base volontaria (e non ipso iure, ossia come conseguenza di disposizioni di legge) al momento dell'atto costitutivo, secondo quanto stabilito dalle norme del Codice Civile. Per svolgere il compito si può scegliere una persona inserita nell'organico o, in alcuni casi, al di fuori di esso, ma comunque con un mandato: quello di regolare le interazioni al di fuori dell'azienda, nel settore pubblico e privato. Di seguito noi di Aziende.it abbiamo messo a disposizione un approfondimento sul tema.
A chi affidare il ruolo di legale rappresentante nei vari tipi di aziende
In realtà, le norme che regolano il diritto privato chiariscono cosa deve fare il legale rappresentante (farsi portavoce della volontà, delle intenzioni e degli interessi di un'impresa nei confronti di soggetti terzi), ma non danno indicazioni su una figura specifica alla quale delegarne le funzioni. A titolo esemplificativo vale la pena distinguere i seguenti casi:
• impresa individuale
• società di persone
• società di capitali
• aziende non tenute all'iscrizione al Registro delle Imprese.
A prescindere dalla situazione, il nome del prescelto figurerà nello statuto o nell'atto costitutivo della società.
Impresa individuale
Si tratta dello scenario più semplice: i compiti di rappresentanza sono di competenza del titolare, che in genere si occupa anche della parte amministrativa e contabile. In base all'articolo 2203 del Codice Civile il proprietario può affidare l'incarico a un institore (dirigente scelto dal proprietario), il quale è tenuto ad agire in linea con le condizioni stabilite dalla procura e solo in ambito commerciale. Ricordiamo che il dirigente non viene per forza assunto come lavoratore subordinato e non è soggetto a fallimento.
Società di persone
Il rappresentante legale viene scelto tra i soci che si occupano dell'amministrazione dell'impresa e rispondono in maniera illimitata delle obbligazioni. Nelle S.n.c. (società in nome collettivo) e nelle S.a.s. (società in accomandita semplice) tale figura esercita le proprie funzioni fin dalla redazione dell'atto costitutivo.
Anche per quanto riguarda le S.s. (società semplici) i compiti di rappresentanza spettano al socio amministratore, ma gestirà solo gli aspetti economici. Per natura stessa dell'organizzazione, infatti, in questo tipo di assetto non è previsto lo svolgimento di attività commerciali.
Società di capitali
Come per gli assetti societari privi di personalità giuridica, anche nelle società di capitali il rappresentante legale corrisponde a uno degli amministratori. Salvo diversa indicazione nell'atto costitutivo, nelle S.p.A. (società per azioni), nelle S.r.l. (società a responsabilità limitata) e sue derivate (S.r.l. semplificata e a capitale ridotto) tale figura coincide con quella dell'amministratore unico o del presidente del Consiglio di Amministrazione (p.C.A.).
Nelle S.a.p.a. (società in accomandita per azioni) la scelta ricade su uno dei soci accomandatari. Dal momento che questi ultimi hanno responsabilità solidale e illimitata, è il p.C.A. a farsi carico delle funzioni di rappresentanza o un altro socio amministratore, purché il suo nome figuri sull'atto costitutivo.
Aziende non tenute all'iscrizione al Registro delle Imprese
In questo caso particolare, l'articolo 2267 del Codice Civile afferma che ogni persona operante per conto e in nome di un'azienda non iscritta al R.I. detiene poteri di rappresentanza legale. Anche se il nominativo del soggetto non figura nei documenti camerali, eventuali accordi presi con l'esterno sono validi e non opponibili a terzi.
Dove trovare il nome del rappresentante legale di un'impresa
Per le attività iscritte al Registro delle Imprese basta richiedere una visura camerale ordinaria o storica alla CCIAA di riferimento oppure tramite piattaforme come Aziende.it, dove l'utente può trovare online dati completi in tempi rapidi. Il documento ha validità 6 mesi dalla data di rilascio, salvo variazioni intercorse entro il periodo indicato.
Quanto appena affermato è esteso anche ai soggetti con rappresentanza legale pro tempore, ossia scelti a tempo determinato all'atto di costituzione dell'impresa o in un momento successivo. Non appena la carica viene revocata o affidata a un'altra persona, è indispensabile comunicare la variazione e farsi inviare il file aggiornato.
Legale rappresentante e titolare, differenze tra le 2 figure
Il titolare di un'impresa è colui che detiene la proprietà dell'esercizio o, almeno, il controllo delle quote. Per ottenere la titolarità occorre mettere a disposizione dell'impresa beni o liquidità di valore pari o superiore a 1/4 del capitale, al momento dell'atto costitutivo. Se nessuno raggiunge la soglia minima, tale figura coincide con quella del socio che, con il suo operato, influisce più degli altri nelle decisioni aziendali.
A differenza del legale rappresentante, non ha alcuna facoltà di influire nelle relazioni con organizzazioni ed enti esterni. Fanno eccezione alla regola le ditte individuali, nelle quali una sola persona si fa carico di entrambi i compiti. Tuttavia, per questo tipo di attività l'articolo 2203 del C.C. ammette la delega delle funzioni di rappresentanza all'institore.
Differenza tra socio amministratore e legale rappresentante
Anche se in molti tipi di imprese le funzioni di amministrazione e quelle di rappresentanza sono affidate allo stesso soggetto, i 2 ruoli sono ben distinti. I compiti di gestione, infatti, hanno a che fare con gli aspetti organizzativi e decisionali (quindi con i rapporti tra membri all'interno del contesto aziendale).
Il legale rappresentante, invece, è proiettato verso le relazioni con persone, attività commerciali, associazioni e altri tipi di enti (pubblici e privati) al di fuori della realtà di cui si fa portavoce. In definitiva, quest'ultimo è un anello di congiunzione e mediazione con l'esterno, sul quale gravano grandi responsabilità e da cui dipende, almeno in parte, il successo e la reputazione del brand.